Bong Joon-ho ospite al Florence Korea Film Fest a Firenze nel 2011

Bong Joon-ho


Bong Joon-ho è stato invitato e premiato nel 2011 a Firenze durante il Korea Film Festival. Riccardo Gelli, direttore artistico del festival, racconta quell’esperienza. La nuova edizione del festival si terrà dal 19 al 27 marzo 2020.


Riccardo Gelli si dice orgoglioso di aver ospitato e omaggiato, con la prima retrospettiva in Italia, Bong Joon-ho nel 2011.

Il direttore artistico del Florence Korea Film Fest, a distanza di nove anni commenta con piacere la vittoria agli Oscar del regista sud coreano. Ricordiamolo, Parasite si aggiudica quattro premi Oscar. Il film è anche la prima opera sud coreana a vincere un Oscar e Miglior Film come opera non in lingua inglese.


A Firenze il regista coreano è stato insignito del premio del festival e omaggiato con una retrospettiva dei suoi film.  Quest’ultima spaziava dal giallo Memories of Murder al campione d’incassi The Host. Passando per lo struggente Madre all’episodio (cortometraggio) nel film collettivo Tokio! fino al bellissimo primo lungometraggio Barking Dogs Never Bite.

Bong Joon-Ho
Bong Joon-Ho e Riccardo Gelli a Firenze per il Korea Film Fest


Secondo Riccardo Gelli “La vittoria del Premio Oscar consacra una cinematografia [quella coreana] molto avanti e la porta alla ribalda del mercato mondiale cinematografico”. 


Nel 2011, durante il Korea Film Fest, Bong Joon-ho raccontò proprio che Federico Fellini è stato uno dei registi che più ha apprezzato durante i suoi studi e che più influenzarono la sua carriera cinematografia. Tra i film che il regista premio Oscar ricorda con affetto c’è Otto e mezzo. Per Bong Joon-ho l'Italia e la Corea del Sud sono più vicine di quello che si pensa grazie al cinema, per i sentimenti che vengono rappresentati sul grande schermo.

L’edizione 2020 del Florence Korea Film Fest si terrà dal 19 al 27 marzo, a Firenze, con oltre 60 titoli che raccontano la Corea di ieri e di oggi in cui sarà proiettato anche il film vincitore dell’Oscar Parasite.



A cura di Carlo Del Regno

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